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STORIA
Il Museo Sardo di Antropologia ed Etnografia viene fondato nel 1953 come struttura annessa allIstituto di Antropologia dellUniversità degli Studi di Cagliari, istituito nello stesso anno. Promotore dellistituzione del Museo e Direttore dellIstituto di Antropologia fu il prof. Carlo Maxia. Il prof. Carlo Maxia era nato a Roma il 18/02/1907. Laureato in Medicina e Chirurgia a Cagliari nel luglio del 1933, quindi a soli 26 anni, sotto la guida dellillustre professore di Anatomia Umana Luigi Castaldi, prese la libera docenza in Istologia ed Embriologia generale, in Anatomia Umana Normale e nel 1951 in Antropologia. NellA.A. 1950-51 tenne il corso di Antropologia, istituito per la prima volta in Sardegna, per gli studenti di Scienze Naturali, Lettere e di Medicina. Nel 1952 divenne professore straordinario di Antropologia completando lo straordinariato tre anni dopo. La sua attività scientifica, inizialmente rivolta a ricerche nel campo anatomico, si indirizza a partire dagli anni 1945-50, allo studio di quelle caratteristiche antropologiche che meglio contraddistinguono la popolazione sarda, evidenziando sia le differenze tra la stessa e le altre popolazioni sia italiane che mediterranee, sia le differenze entro la stessa popolazione sarda, intuendo che è meglio parlare di popolazioni sarde differenti, anche in modo vistoso, tra loro. Da solo o con i suoi collaboratori, che andranno aumentando nel tempo, portò avanti ricerche sulle caratteristiche scheletriche di serie sarde dalla protostoria ad oggi, sui gruppi sanguigni, sui dermatoglifi, sui muscoli mimici, sul fenomeno gemellare, sulla sensibilità alla PTC, sulla macchia cerulea congenita, sullaccrescimento, sulla biotipologia ed altre ancora. I risultati di queste ricerche verranno portati in giro per il mondo in diverse conferenze dallAustralia agli Stati Uniti, riportando indietro una ricca documentazione fotografica delle caratteristiche più salienti dei luoghi visitati. Contemporaneamente aumenta nel prof. Carlo Maxia linteresse per laspetto etnografico di questa popolazione sarda ancora mal conosciuta e talvolta ignorantemente denigrata. Si inizia così a comprare quella che diventerà una serie di oltre trenta costumi tipici sardi, a collezionare un insieme di ex voto provenienti da due chiese del Comune di Ghilarza, materiale fittile e non dellepoca protostorica, strumenti musicali e strumenti usati dai pastori. Sia il materiale scheletrico conservato, tra cui si fa notare un cranio di epoca prenuragica con trapanazioni in vita, sia quello etnografico verranno a costituire il Museo, prima costretto negli angusti spazi di Via Porcell, poi, anche grazie allinteressamento dellallora rettore Pasquale Mistretta, negli ampi spazi, anche se ancora forse non del tutto sufficienti, della Cittadella di Monserrato. Nello spirito di Carlo Maxia e poi di chi negli anni ha preso il suo posto, il Museo doveva rappresentare linseparabile dualità spirito/materia, od, in termini museali, aspetto morfologico-biologico da una parte e cultura (usi e costumi) dallaltra, di una stessa popolazione, i Sardi. Non più separazioni, anche spaziali, tra le due componenti, ma ununica struttura in cui laspetto culturale e la struttura biologica di una particolare popolazione si fondono nellunica realtà, luomo. Seguendo questo principio il Museo viene a svolgere una triplice funzione:
-didattica, soprattutto dedicata ai giovani delle scuole di ogni ordine e grado che imparano a riconoscersi nella comunità in cui vivono. Tale funzione è in questo museo esplicitata anche da unampia serie di calchi, specie cranici, che illustrano levoluzione delluomo dalla sua separazione dai Pongidi a partire dai 6-7 milioni di anni fa alla comparsa di Homo sapiens. Tale serie ha la sua ragion dessere in un Museo in quanto oltre che a rispondere a domande: Chi siamo? Da dove veniamo? che hanno sempre interessato, è da sprone per dibattiti e discussioni sul tema dellevoluzione, soprattutto quella umana;
-conoscitiva, per tutta la popolazione che può rendersi conto, se sarda, di quali erano nel tempo e quali sono attualmente le sue caratteristiche morfologiche e quali sono i propri usi e costumi come illustrati dai diversi costumi, dagli strumenti musicali e di lavoro e se non sarda di come si presenta e/o si presentava la popolazione in cui si trova momentaneamente a vivere. Singole categorie di visitatori possono poi essere interessate a caratteristiche come la distinzione dei sessi, le possibili patologie, le modifiche nellaccrescimento, osservando lampia raccolta di materiale scheletrico presente;
-di ricerca, approfittando dellampia collezione di materiale scheletrico antico e recente da cui si può ancora ricavare notizie preziose, esaminando il DNA per le relazioni biologiche tra popolazioni, elementi in traccia per avere notizie sulle possibili diete, i denti che offrono unampia possibilità di esami di vario genere.
Elenco delle attività didattiche e scientifiche
Il Museo è coinvolto, fondamentalmente con le sue collezioni, in numerose ricerche condotte da docenti e studiosi di Cagliari e colleghi italiani e stranieri. Le attività condotte sono:
2013 (Maggio): Laboratorio Storia delle Tradizioni Popolari Laboratorio di ricerca sul MUSEO DI ANTROPOLOGIA ED ETNOGRAFIA DELLUNIVERSITA DI CAGLIARI per il CdL Storia e Società Storia delle Tradizioni Popolari ( Prof.ssa Maria Gabriella Da Re) Lezioni propedeutiche (Dott. Alberto Caoci):
2008-2013 Partenariato con Istituto Magistrale E. DArborea di Cagliari per il Progetto lo Stage formativo nelle Scienze Sociali
-2012 e 2013 - Aggiornamento Insegnanti scuole medie e superiori (progetti regionali Seminari di didattica delle Scienze Naturali) organizzati dallANISN-
-27 Ottobre 2007 Seminario per studenti Columbus College of Art and Design per lInstitut of Italian and Sardinian Studies con visita al Museo e Laboratorio .
- Partecipazione a diverse edizioni di Cagliari Monumenti Aperti;
- Tirocini per studenti dellateneo e studenti stranieri; TESI DI LAUREA A CARATTERE MUSEALE
- Visite guidate al Museo e attività di laboratorio per numerose scolaresche e gruppi di adulti;
- Partecipazione alla Settimana della Cultura Scientifica ;
- Partecipazione alla Settimana dellOrientamento dellUniversità di Cagliari
- Partecipazione a Scienza-Società Scienza
- Partecipazione alla realizzazione di mostre ed eventi, anche mediante prestiti di reperti:
Quando lidea incontra il gesto. Le arti e lartigianato artistico in Sardegna, XX e XXI secolo Centro d'Arte e Cultura Il Ghetto - Cagliari. 25 Luglio al 29 Settembre 2013;
Prestito abito tradizionale femminile di Mamoiada al Museo della Cultura e del Lavoro, Via Sardegna 17 Mamoiada (NU) 21 Giugno 2013 al 28 Febbraio 2014;
Bistimentas ex distilleria Si e Boi, Matrimonio Selargino. 6-20 settembre 2010;
Sestos Ex-ma Cagliari 28 Aprile-30 maggio 2009 ;
Bistiris e prendas Cittadella dei Musei, 26 Aprile-4 Maggio 2008;
Pieghe al T 19 Ottobre- 11 Dicembre 2007;
Cera una volta la tradizione alla radice dellinnovazione Spoleto 1- 9 dicembre 2001;
I Fili di Arianna Lazzaretto Cagliari novembre 2000 ;
Affetti e memorie Cittadella dei Musei Cagliari 30 aprile-5 maggio 1997 ;
I guardiani del tesoro Cittadella dei Musei Cagliari Dicembre 1987-Gennaio 1988
Prestito collezione di ex-voto per mostra organizzata dallAssociazione Orgono Ghilarza 2000
Organizzazione Mostra Associazione Tintura Naturale- Cittadella di Monserrato
Organizzazione mostra Luomo di Pille Matta nella vita e nella morte. Aspetti antropologici e culturali. Museo Sardo di Antropologia e Etnografia Aprile-Maggio 2009
Elenco dei Servizi
Accesso facilitato per disabili, ascensore, punto ristoro allinterno della Cittadella Universitaria
Elenco delle risorse
Sito web statico http://unica2.unica.it/~museoae/
Orari
A RICHIESTA- Visite guidate su appuntamento
Contatti
FLORIS GIOVANNI UMBERTO Responsabile 0706756605 e-mail : floris@unica.it
FLORIS ROSALBA Collaboratore 0706756603 e-mail : rfloris@unica.it