Musei Universitari Unimore

Orto Botanico- Sistema Museale Università di Modena e Reggio Emilia

www.ortobot.unimore.it/

STORIA E COLLEZIONI 

L'Orto Botanico continua a vivere accanto all'antico Giardino Ducale (Giardino Pubblico) collegato ad esso per mezzo di un grande cancello. Nella parte sud, prospiciente le Serre Ducali, prevale la struttura ad aiuole disposte a raggiera intorno alla vasca centrale: queste aiuole costituiscono il "Sistema" (anticamente chiamato "Parterre - Scuola"). Esso ospita una collezione di piante erbacee ed arbustive, fonte principale di approvvigionamento dei semi per gli scambi. La Vasca settecentesca, collocata al centro dell'antico Parterre, era caduta in disuso alcuni decenni fa e venne completamente riempita di terra, per essere ripristinata nella seconda metà degli anni '80. In prossimità del Giardino Pubblico comunale (ex Giardino Ducale), è stata costruita recentemente una serra polifunzionale, dedicata alla coltivazione delle piante succulente nella sua parte principale, mentre i due settori più piccoli sono destinati alle semine e alla coltivazione di piante per studi citomorfologici. Il complesso edilizio più importante dell'Orto è costituito dalle Serre Ducali, affacciate sul Sistema e unite tra loro dal Museo Erbario. Nell'area dell'Orto a settentrione dell'edificio è ubicata la cosiddetta "Montagnola", che ospita essenze arboree ed arbustive, esotiche e nostrane, di notevole interesse botanico. Sulla "Montagnola" e nell'area pianeggiante ad essa limitrofa si sviluppa il nucleo più importante dell'arboreto. Le aree pianeggianti dell'Orto Botanico, a parte le superfici occupate dal "Sistema", dalle Serre e dall'edificio principale, sono per la maggior parte organizzate in aiuole irregolari e di diversa grandezza, delimitate da vialetti in ghiaia e da antichi marciapiedi in pietra.

L'Orto Botanico di Modena fu costituito nel 1758, per volontà del Duca Francesco III d'Este, il quale dispose che una parte del Giardino Ducale fosse destinata alla "dimostrazione" delle piante medicinali. Nel 1765 si stabilì una "Cattedra Pubblica di Botanica a vantaggio della Facoltà Medica e dell'Arte Aromataria", istituendo un compenso di 24 zecchini gigliati annui al Dottor Gaetano Rossi ed ai suoi successori. Iniziarono poi le pratiche per la costruzione di una "stufa", che consentì l'introduzione di piante esotiche accanto a quelle coltivate precedentemente, su progetto dello stesso Rossi affiancato dall'ingegnere di Corte, Pietro Termanini. Nel 1772, con la Grande Riforma Universitaria voluta da Francesco III, l'Orto Botanico passò sotto la giurisdizione dell'Università. Nello stesso anno, su disegno dell'Architetto Giuseppe Maria Soli, "vennero determinate le aiuole destinate alla coltivazione delle piante officinali e fu compiuto lo scavo d'una ampia vasca nella regione situata verso mezzodì" che doveva servire per l'irrigazione e per ospitare la flora acquatica. Dal 1772, con la Riforma Universitaria, la Botanica conquistò fisionomia propria come scienza, e la Docenza venne affidata al Prof. Roberto Francesco De Laugier, chiamato da Vienna, mentre il Rossi, fondatore dell'Orto, veniva nominato "Dimostratore". Quest'ultimo mantenne la direzione dell'Orto fino al 1774. Dal 1775, il direttore fu Roberto Francesco De Laugier: egli diede un deciso orientamento scientifico all'Orto, disponendo le piante secondo la classificazione di Tournefort e introducendo Musa, Coffea arabica, Phoenix dactilifera e altre specie dei paesi caldi.
Il soffio rivoluzionario importato dalle truppe francesi, che il 6 ottobre 1796 occuparono Modena, minò profondamente l'organismo universitario. L'Università cambiò il suo nome in quello di Liceo e l'Orto ne risentì anche a livello organizzativo. Francesco Savani mantenne l'insegnamento della Botanica e assunse come Ispettore dell'Orto Giovanni Fabriani. Seguirono, per brevi periodi, Bonavventura Corti (1808-1809), che unì la Cattedra di Botanica a quella di Agraria, poi Marc'Antonio Tamburini (1810- 1812). La direzione di Filippo Re (1814 1817) diede un nuovo impulso edilizio e le collezioni vennero incrementate con l'acquisto di tutte le piante del ricco Orto del Conte Cattaneo di Novara. A Filippo Re successe Giovanni Dè Brignoli di Brunnhoff (1818 1855), che aumentò in modo sostanziale le collezioni e fece costruire la parte centrale tra le due serre istituendo il Museo Botanico.
L'Erbario, iniziato da De Brignoli, ebbe sviluppo sotto la direzione di Ettore Celi (1856 1873). Nel 1874 la Cattedra di Botanica venne affidata al chimico Giuseppe Gibelli, che lasciò in eredità all'Orto la sua biblioteca e la sua raccolta di crittogame vascolari. Egli fu preceduto (1873-74) e seguito (1879-80) per brevi periodi da Giuseppe Manzini, poi  Romualdo Pirotta assunse la direzione (1880 1883), al quale successe Antonio Mori, fino al 1901.

Dopo una breve direzione di Gino Cugini (1901-1902), la Cattedra fu affidata a Giovanni Battista de Toni fino al 1924: egli fece numerosi acquisti di materiale scientifico, libri e collezioni. Successivamente, Augusto Béguinot (1924-1929) acquistò l'importante collezione privata dell'Erbario del Generale Vaccari ed Emilio Chiovenda (1929-1935) arricchì le collezioni con campioni provenienti dall'Eritrea e dalla Somalia.Seguirono Giorgio Negodi (1935-1970), Giannino Laudi (1970-1980) e Daria Bertolani Marchetti, (1981-1994). 

 

Il museo presenta le seguenti sezioni: 

Le Serre Ducali - Il complesso edilizio più importante dell'Orto modenese è costituito dalle Serre Ducali. Le collezioni delle Serre Ducali comprendono così una grande varietà di specie botaniche esotiche, assai differenziate in termini di provenienza e di adattamenti all'ambiente. Il loro ruolo di rifugio invernale per le piante in vaso è oggi sempre più concretamente affiancato a quello museale, che vede queste strutture come ospiti di piante esotiche in settori differenziati secondo tematiche ecologiche, sistematiche, evolutive ecc. Il secondo e più incisivo traguardo fu l'allestimento, nel 1994, di un settore caldo-umido arredato con vasche fuori terra di diverse dimensioni, per la coltivazione di numerose specie tropicali. La parte restante delle Serre Ducali è ancora oggi destinata alla vaso-coltura.

La Serra delle Piante Succulente - Ubicata a fianco dell'antico "Parterre Scuola", adiacente al cancello carraio che separa l'Orto dal Giardino Pubblico, è stata costruita verso la metà degli anni '80 una serra polifunzionale la cui parte principale è dedicata alla coltivazione delle piante succulente.

La "Serretta" a clima caldo/umido - Questa serra, ubicata in prossimità dell'Istituto e ben visibile dal viale che costeggia l'Orto, è stata completamente recuperata dai recenti interventi, in quanto adibita per parecchi anni a deposito, e inaugurata nel 1994. Oggi permette la coltivazione di piante (carnivore, orchidacee, felci, ecc.) che per il loro habitus introducono diverse tematiche, come l'adattamento alla vita epifitica, a peculiari condizioni ecologiche e nutrizionali.

Il Parterre - Scuola- L'antico Parterre, oggi più comunemente denominato "Sistema", è costituito da una serie di aiuole che si sviluppano radialmente intorno ad una vasca centrale (Idrofitorio). Fra i generi maggiormente rappresentati, si citano ad esempio Iris (con oltre 100 specie), Potentilla, Dianthus, Aquilegia, Salvia. Le collezioni vengono arricchite dai continui scambi con altri Orti nazionali e stranieri, resi possibili dalla pubblicazione annuale dell'Index Seminum.

L'Arboreto - Nell'Orto Botanico di Modena trovano spazio quasi 200 essenze legnose nostrane ed esotiche, di antica e recente introduzione, ubicate in maggior parte sulla "Montagnola" e nella zona a nord della stessa. Un altro contingente di arboree vegeta intorno all'antico "Parterre", nella parte meridionale dell'Orto. Per citare alcune piante che, per dimensioni, spiccano tra le altre, si annoverano Quercus robur, Q. pectinata, Q.i lex, Fagus sylvatica, Aesculus hippocastanum, Gleditsia triacanthos e tra le conifere Pinus laricio, P. wallichiana e Abies cephalonica.

La roccera e il fossato didattico - Ambiente umido per lo sviluppo delle felci.

Le collezioni in vitro - Piccola collezione di piante in vitro presso il Laboratorio di Micropropagazione dell’Orto Botanico.

Gli erbari - Collezione di exsiccata con campioni di piante e fiori, felci, muschi, funghi, alghe, licheni.

La carpoteca storica e le collezioni in vetro - Formata da un migliaio di campioni vegetali di vario genere, prevalentemente semi, frutti, fusti aerei, rizomi, tuberi, bulbi, radici, foglie, resine e altri essudati vegetali, funghi, licheni, spore.

La xiloteca storica- Formata da centinaia di sezioni di legni che provengono da specie arboree locali e non.
 

 

PERCORSI

I percorsi riguardano soprattutto le sezioni dell’Orto Botanico e le sue collezioni di piante. L’Orto Botanico comprende anche un ricco laboratorio: la Palinoteca, la Carpoteca e la Xiloantracoteca. La palinoteca presenta vetrini con spore e  pollini di interesse didattico-museale (progetti recenti sono stati dedicati ai Pollini dell’orto Botanico). La carpoteca raccoglie centinaia di semi/frutti di carattere alimentare, legate all’acqua: vi è inoltre una sezione archeologica che comprende specie recuperate da siti archeologici dell’Emilia Romagna, datati dall’età del bronzo fino all’evo moderno. La xiloantracoteca comprende campioni di legni e carboni per osservazioni in vetrini per indagini di laboratorio.

 

ELENCO DELLE ATTIVITA' DIDATTICHE E SCIENTIFICHE

- ​Laboratorio fotosintesi

Laboratorio per comprendere il complesso mondo della fotosintesi clorofilliana e percepire le relazioni che uniscono gli esseri viventi.

Destinatari:

Primaria: classe 3° classe 4° classe 5°

Sec.I grado: classe 1° classe 2° classe 3°

 

- Piante, colori, forme e odori

Si tratta di un percorso sensoriale, rivolto ai più piccoli, alla scoperta delle piante dell'Orto Botanico e dei loro segreti, attraverso il gioco, usando le mani, gli occhi e il naso. Il percorso prevede giochi sensoriali (gioco delle foglie, gioco delle piante profumate, gioco delle scatole misteriose) e altre attività ludico-didattiche come il frottage delle cortecce.

Destinatari

Infanzia: sez. 3 anni sez. 4 anni sez. 5 anni
Primaria: classe 1° classe 2°

 

- Storie di piante del Piccolo Popolo

Si tratta di un percorso tra realtà e fantasia, che porta i bambini alla scoperta del mondo vegetale attraverso la narrazione di favole, racconti e filastrocche. Il racconto è il punto di partenza per esplorare l'Orto Botanico alla scoperta dei "misteri vegetali" che esso racchiude. Attraverso le fiabe, che hanno come protagonisti alcuni alberi ed erbe presenti in Orto, ma anche gnomi, fate, elfi e folletti, si vogliono avvicinare ai vegetali, così importanti per l'uomo e per la terra, i bambini più piccoli.

Destinatari:

Infanzia: sez. 5 anni
Primaria: classe 1° classe 2°

 

- Piante dinosauro?

Si tratta di un vero e proprio "viaggio nel tempo", dal mondo preistorico ad oggi, ripercorrendo l'evoluzione della vita sulla Terra, in cui prevale l'interesse per il Pianeta Verde, per conoscere le specie vegetali, dalla prima conquista della terraferma alla comparsa delle piante con fiori, fino a ritrovare i "parenti stretti" delle piante fossili ancora tra noi. Il percorso nasce dal desiderio di condividere con i giovani l'interesse per questo mondo verde lontano.

Destinatari:

Primaria: classe 3° classe 4° classe 5°
Sec.I grado: classe 1° classe 2° classe 3°

 

- Le piante, gli adattamenti e le difese

Le piante si adattano a diversi ambienti e a diverse modalità di vita. Attraverso una visita nell'Orto si cercherà di compiere una sorta di piccolo "viaggio" alla scoperta dei meccanismi e degli stratagemmi dei vegetali per garantirsi il successo per la sopravvivenza. Inoltre, si osserveranno le "trappole" (piante carnivore) o le "barriere" di diverso tipo (spine e veleni) utilizzate dai vegetali per gestire i loro rapporti con gli animali.

Destinatari:

Primaria: classe 3° classe 4° classe 5°
Sec.I grado: classe 1° classe 2° classe 3°
Sec.II grado: classe 1° classe 2° classe 3° classe 4° classe 5°

 

- Dipingere con i colori delle piante

Far conoscere ai bambini i colori presenti nelle piante, per imparare ad estrarli e scoprire che è possibile dipingere con colori naturali che non inquinano e rispettano l'ambiente. Nel percorso viene affrontato quindi sia l'aspetto "scientifico", legato ai colori contenuti nelle piante, sia il tema delle buone pratiche per la salvaguardia dell'ambiente. Nell'ultima parte è previsto un mini laboratorio di pittura con pigmenti vegetali (bacche di sambuco, estratti di foglie, zafferano, ...) e di tintura di alcuni pezzi di stoffa.

Destinatari:
Primaria: classe 1° classe 2° classe 3° classe 4° classe 5°

Per le classi 3°, 4° e 5° è previsto un approfondimento dedicato alla "storia del colore", in collegamento con quanto studiato in storia (in particolare uomini primitivi, egizi, romani).

 

- Riconoscere gli alberi con il tablet

Si tratta di un percorso-laboratorio che si prefigge di insegnare ai ragazzi a riconoscere gli alberi "personalmente", grazie ad una semplice chiave dicotomica, caricata su tablet.

Primaria: classe 3° classe 4° classe 5°

Sec.I grado: classe 1° classe 2° classe 3°
Sec.II grado: classe 1° classe 2°

 

- Laboratorio fotosintesi

Laboratorio per comprendere il complesso mondo della fotosintesi clorofilliana e percepire le relazioni che uniscono gli esseri viventi.

Destinatari:

Primaria: classe 3° classe 4° classe 5°
Sec.I grado: classe 1° classe 2° classe 3°

 

- Officina Botanica - Autunno & inverno

Conoscenza e manipolazione di materiali vegetali e realizzazione di semplici "lavoretti botanici"

Destinatari:

Nido: sez. Medi sez. Grandi
Infanzia: sez. 3 anni sez. 4 anni sez. 5 anni
Primaria: classe 1° classe 2° classe 3° classe 4° classe 5°

 

PROPOSTE DI PERCORSI

Le tendenze espositive dell’Orto Botanico non vogliono cancellare il significato delle grandi piante in vaso, collocate una dopo l'altra sui vecchi marciapiedi in pietra, secondo le tradizioni del passato. Percorrendo gli antichi sentieri tra i vasi e le grandi piante arboree riaffiorano tradizioni collezionistiche e ottocentesche influenze rinascimentali, che portarono alla ricerca del "bello" e dell'esotico", secondo concezioni "estetiche" e non più soltanto "utilitaristiche".
 

ELENCO DEI SERVIZI

Durante il normale periodo di apertura, sono possibili visite didattiche guidate per scolaresche ed eventualmente anche per gruppi numerosi (associazioni, comitive turistiche). E' necessario contattare preventivamente l'Orto Botanico al tel.059/2056011
 

ORARI DI APERTURA

1 Aprile - 31 Luglio e 1 - 30 Settembre
dal Lunedì al Venerdì con orario 9 -13
 

CONTATTI

tel.059/2056011