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Museo delle cere anatomiche "Clemente Susini"

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STORIA

La collezione di Cagliari è numericamente modesta (23 vetrine per un totale di 64 preparati) rispetto alle grandi collezioni di Firenze e Vienna e, tuttavia, non meno importante (Cattaneo, 1970; Ballestriero, 2010) in quanto i modelli riflettono la piena maturità artistica di Clemente Susini (1755-1814) ed il suo felice dialogo con l’anatomico sardo Francesco Antonio Boi (1767-1855). I modelli sono stati realizzati a Firenze tra il 1803 e il 1805 quando Felice Fontana (1730-1805), il fondatore del Museo di La Specola, aveva perso interesse nella modellazione della cera tanto che, nel 1804, fu ufficialmente esonerato dal compito di supervisore della ceroplastica (Marker, 2006).E ' solo dagli ultimi anni del XVIII secolo che il nome dei modellatori inizia a comparire, in quanto le cere erano fino allora, universalmente conosciute come opere di Fontana (Marker, 2006). In vero, il nome di Susini, come autore dei modelli, emerge per la prima volta solo nel saggio del Prof Luigi Castaldi (1890-1945), dedicato proprio alla collezione cagliaritana e scritto alla fine degli anni 30 del novecento, ma pubblicato postumo nel 1947. Forse, è proprio per il fatto di essere conosciute   come lavori del Susini e non del celebre Fontana che le nostre cere, considerate opere minori della Scuola Fiorentina (D’Austria- Este, 1812), non vennero alienate da Cagliari.
Nei 3 anni in cui lavorò con Boi, Susini, non dipendendo più da Fontana, fu finalmente libero di esprimere se stesso. Questa tesi è confortata dal fatto che tutte le 23 vetrine di Cagliari recano la data e la firma di Susini, fatto insolito in quanto appena una manciata di modelli nelle collezioni di Firenze e Bologna reca la firma di Susini e solo uno in quella di Vienna (Schmidt, 1996).Le cere furono ordinate da Carlo Felice di Savoia, Viceré di Sardegna, attraverso l’Anatomista Francesco Antonio Boi, nato, nel 1767, da una famiglia di agricoltori nel villaggio di Olzai nella Barbagia di Ollolai. Per il profitto mostrato già nel collegio di Fonni, egli fu, secondo l'usanza del tempo, destinato agli studi ecclesiastici. All'età di 18 anni, tuttavia, lasciò il seminario di Oristano e andò a Cagliari per studiare medicina. Anche se, per guadagnarsi la vita, fu costretto a lavorare come precettore nella casa del capo delle dogane, ottenne la laurea in medicina già nel 1795. Acquisì presto ottima fama e, nel 1799, fu nominato alla cattedra di Anatomia Umana che, dall’istituzione nel 1764, era stata assegnata a medici di altre discipline (Castaldi, 1947; Sorgia, 1986; Dodero, 1999). Poiché nessuno studente si iscrisse alle lezioni nel 1801, Boi ottenne il sostegno finanziario dal viceré Carlo Felice per un congedo sabbatico nella penisola italiana. Andò prima a Pavia, dove la cattedra di anatomia era coperta da Antonio Scarpa (1752-1832, l'anatomista italiano più illustre del tempo. Si trasferì poi a Pisa e a Firenze dove, sebbene non ci fosse università, gli studi anatomici erano condotti, nell’Arcispedale di Santa Maria Nova dal grande Paolo Mascagni, (1755-1815) da poco chiamatovi, dopo essere stato cattedratico nelle Università di Pisa e Siena.Fu al soggiorno di Boi a Firenze che si deve la raccolta di Cagliari; Egli commissionò le cere a Clemente Susini per ordine di Carlo Felice e, anche se nessuna prova documenta tale fatto, sembra probabile che fu proprio per questo motivo che il soggiorno di Boi fu finanziato fino al 1805, anno in cui i modelli furono completati. Meloni Satta (1877) afferma che è stato Boi stesso ad eseguire le dissezioni riprodotte da Susini. Le cere costarono ben 14 800 lire, una somma, considerevole per l’epoca, che potrebbe essere correlata anche al costo della materia prima. Infatti, anche se non sappiamo la sua composizione esatta, la miscela di cera utilizzata per i modelli di Cagliari ha permesso alla collezione di resistere per oltre 2 secoli alle alte temperature estive del sud della Sardegna. A differenza di quelli di altre collezioni (Manzoli e Mazzotti, 1987; Lemire, 1990; Riva, 2007), i modelli di Cagliari si sono conservati per più di 200 anni, senza la necessità di grossi restauri. Nel 2011, tuttavia il responsabile della Collezione ha predisposto un piano di piccoli restauri e di ripulitura dei modelli che saranno effettuati dalla Dr.ssa Cristina Delunas esperta ceroplasta, autrice dei modelli in cera esposti nel Museo dell’Orto Botanico di Cagliari.
Le cere anatomiche arrivarono a Cagliari nel 1806 e, quello stesso anno, Boi riprese l’insegnamento dell’Anatomia (Castaldi, 1947). Le cere furono collocate nel Museo d’Antichità e di Storia Naturale fondato da Carlo Felice, in seguito chiamato 'Museo d'antichità della Regia Università degli studj di Cagliari', e situato al piano terra di Palazzo Belgrano (Sorgia, 1986; Bullitta, 2005). Nel 1857, il corpo principale del museo, divenuto il nucleo dell’attuale Museo Archeologico Nazionale, è stato trasferito in un altro edificio, mentre le cere sono state assegnate, per un utilizzo didattico, al gabinetto anatomico dell’università sito al II piano dello stesso Palazzo Belgrano e poi, a partire dal 1870, nel vicino Bastione del Balice (Castaldi 1947).
Boi ha avuto un e una carriera accademica e professionale di successo. Nel 1818 è stato nominato 'Archiatra del Regno di Sardegna', nel 1824 fu nobilitato e, nel 1841, gli fu concessa l’ ambita Croce dell’Ordine Mauriziano, come si può vedere nel suo ritratto ufficiale (Fig. 1),  ora esposto nel Museo. In questo ritratto Boi indica, con l’indice sinistro, uno scaffale contenente i suoi trattati preferiti: quattro in latino e due in francese, opere di famosi autori contemporanei ( Riva, 2007). Boi morì a Cagliari nel 1855.
Nel 2003, su richiesta del Museo delle Cere e dell’Associazione Clemente Susini, il Comune di Cagliari-Sindaco Emilio Floris gli ha dedicato una piazza nel quartiere di S. Elia.

Elenco delle attività didattiche e scientifiche

Negli anni recenti è proseguito il progetto di potenziamento del Museo con l'obiettivo di migliorarne la fruibilità e promuoverne l'immagine a livello nazionale ed internazionale. Per quanto riguarda il primo punto è stato installato un servizio di biglietteria che ha permesso,  oltre ad un certo ritorno economico, la monitorizzazione dell'afflusso. Si è potuto così accertare che i visitatori paganti (che rappresentano un terzo del totale in quanto esistono esenzioni totali per gli studenti universitari e gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado) sono stati 7100 nel 2006 e 7300 nel 2007  con un ricavo complessivo di 7200 €. Tra i visitatori paganti, gli stranieri, provenienti anche da paesi extra-europei, sono  nel primo anno il 33% ed il 35% nel  secondo. Va anche segnalato che il Museo ha sempre partecipato a tutte le manifestazioni culturali indette dal Ministero della Cultura, dal Comune di Cagliari  e dall'Università, che, essendo ad ingresso gratuito, hanno comportato un notevole numero aggiuntivo di visitatori.  La disponibilità di fondi ha permesso la realizzazione di didascalie a colori in quattro lingue che sono state apposte a ciascuna delle 23 bacheche contenenti le cere. L'azione di propaganda che ha portato all'inserimento del Museo nelle guide turistiche sulla Sardegna pubblicate nel mondo, ha trovato impulso nella realizzazione del sito web italiano/inglese http:// medicina.unica.it/cere, attualmente al primo posto nella lista di Google tra quelli dei musei  di anatomia o di ceroplastica anatomica Va anche notato che, a proseguimento di una politica che ha portato  in passato all'esposizione di alcune  cere cagliaritane in prestigiosi Musei quali la Villette di Parigi, il National Science Museum di Tokyo, e  La Hayward Gallery (Royal Festival Hall) di Londra, nel 2002 una cera cagliaritana è stata esposta alla Triennale di Milano, mentre  la cera che rappresenta la mano è stata esposta nella mostra il "Teatro dei Corpi" tenuta nel 2004-2005 alla Biblioteca Marciana di Venezia. Nel Dicembre 2007 si è realizzata una mostra di cere anatomiche cagliaritane presso il museo Caffi di BergamoÈ stata realizzata, a completamento del materiale illustrativo esistente nelle lingue europee, una guida bilingue Italiano-Giapponese;  è stato completato un nuovo CD ROM illustrativo Italiano/Inglese. È stato pubblicato,  in edizione italiana ed in edizione inglese, un volume di grande formato sula Storia della ceropIastica e sui modelli di Cagliari. E’stata realizzata una guida audiovisiva bilingue Italiano/ Inglese  su palmare.
Nel museo si effettuano visite guidate in Italiano ed in Inglese destinate al Pubblico e Corsi  per studenti universitari tenuti dal Prof Alessandro Riva.  ll museo è sede di attività di ricerca nel campo della storia della Ceroplastica e dell’Icononografia e della Terminologia  Anatomica.

Elenco dei servizi

Biglietteria, guide brevi, possibilità di acquisto, di catalogo, CD illustrativo, Audioguida Interattiva. Italiano/Inglese

 

Elenco delle risorse 

sito interattivo bilingue Italiano-inglese

 

Orari di apertura  

Il museo, dotato di biglietteria è aperto tutti i giorni della settimana, lunedì escluso, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19

 

Contatti 

Cagliari 
Cittadella dei Musei, 
piazza Arsenale
Tel. 070.6757627