Musei Universitari Unimore

Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze

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STORIA

A Firenze, nella seconda metà del XV secolo, sotto i primi Medici ed in particolare con Lorenzo il Magnifico iniziano a prendere forma le prime collezioni naturalistiche i cui esemplari si trovavano abbinati alle opere d'arte come nelle classiche Wunderkammern. Di quest'epoca si ha una testimonianza certa solo di oggetti da decorazione facenti parte della collezione medicea della sezione di Mineralogia.Successivamente, Cosimo I, dopo aver costituito a Pisa nel 1543 il primo Orto Botanico del mondo, purtroppo presto demolito, nel 1545 ne fonda un altro (per pochi mesi preceduto da quello di Padova e quindi terzo nel mondo) affinchè gli studenti fiorentini di medicina dell'Università di Pisa potessero esercitarsi sulle piante medicinali, i "Semplici", durante le vacanze estive.L 'esistenza a Firenze di collezioni naturalistiche già cospicue è dimostrata dalla costituzione a Pisa nel 1596, su ordine del Granduca Ferdinando I, del Museo di Storia Naturale di quella Università, utilizzando un certo numero di esemplari custoditi nei palazzi medicei fiorentini, in particolare agli Uffizi. Fu questo il primo nucleo di una collezione successivamente ampliata per servire gli studenti di quella Università.Nel 1669 Stenone, illustre scienziato danese oggi beatificato per la sua opera di apostolato nella Germania luterana, fu incaricato da Ferdinando II di riportare a Firenze parte delle collezioni naturalistiche dell'Università di Pisa. Dall'unione di questi esemplari con quelli da lui raccolti nelle varie escursioni in Italia, Ungheria e Germania si costituì il primo nucleo organico delle collezioni mineralogiche e paleontologiche.Giovanni Targioni Tozzetti, medico e direttore dell'Orto Botanico, per incarico del maresciallo Botta Adorno, reggente il Granducato per conto dell'Imperatore Francesco Stefano di Lorena, fu incaricato nel 1763 della stesura di un "Catalogo delle Produzioni Naturali che si conservano nella Galleria Imperiale di Firenze", premessa della successiva costituzione del Museo.Nel 1775 il granduca Pietro Leopoldo di Asburgo Lorena costituisce l'Imperial Regio Museo di Fisica e Storia Naturale riunendo in un palazzo di Via Romana (detta allora della Buca), già dei Torrigiani, le collezioni naturalistiche e gli strumenti scientifici dell'Accademia del Cimento, già conservati nella Galleria degli Uffizi. Venne chiamato a dirigere il Museo il trentino Felice Fontana, professore a Pisa e fisico di Corte. Nel breve volgere di pochi anni il Museo divenne il più importante centro italiano di ricerca fisica e naturalistica e sede di un 'officina ceroplastica dove si produssero splendide riproduzioni anatomiche in cera, copie delle quali furono spedite in Austria e in Francia.Il Museo, nel 1807, con decreto di Maria Luisa Borbone Parma, reggente del regno di Etruria, divenne anche sede di insegnamento a livello universitario sotto il nome di "Liceo di Fisica e Scienze Naturali". Le cattedre istituite furono sei: astronomia, fisica, chimica, mineralogia e zoologia, botanica e anatomia comparata, cui furono preposti illustri scienziati. Il Liceo fu abolito al rientro del Granduca Ferdinando III ma gli insegnamenti ripresero col suo successore ed ultimo Granduca Leopoldo II.Dopo la cacciata dei Lorena, il governo provvisorio della Toscana, retto da Bettino Ricasoli, fonda nel 1859 l' "Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento", quasi una super-università toscana. In considerazione del materiale scientifico e delle competenze esistenti il Museo diventa la sede della "Sezione di Scienze Naturali", corrispondente all'attuale Facoltà di Scienze.Il notevole sviluppo delle discipline scientifiche col relativo aumento delle cattedre salite da sei a quindici rese impossibile la permanenza di tutta la Sezione di Scienze Naturali presso il Museo in Via Romana. Così, a partire dal 1878, il Museo si scinde nei vari Musei interdisciplinari: Astronomia e poi Fisica salirono sul colle di Arcetri, Chimica si spostò in Via Gino Capponi, Geologia e Mineralogia e poi anche la Botanica si trasferirono in Piazza San Marco vicino al Giardino dei Semplici, in Via Romana restò solo la Zoologia. Ogni insegnamento si portò dietro le proprie collezioni costituendo altrettanti "laboratori" determinando di fatto la fine, dopo un secolo, del Museo.Nella prima metà del XX secolo, la nascita della specializzazione scientifica che, in campo naturalistico, crede di poter prescindere dall'oggetto naturale mette in secondo piano i Musei che perdono di interesse e di autonomia diventando "appendici" degli istituti e sono spesso depredati di fondi, spazi e personale.Nel generale risveglio di interesse per la natura e i suoi prodotti l 'Università di Firenze, conscia del suo patrimonio museale, stabilisce nel 1971 l'autonomia dei Musei naturalistici dai rispettivi istituti assegnando fondi, personale e spazi propri. Finalmente, nel 1984, l’Università di Firenze riunisce i Musei naturalistici (i più importanti d'Italia) nel "Museo di Storia Naturale dell'Università".

Elenco delle attività didattiche e scientifiche

  • Cristalli: la più bella mostra di minerali nel mondo
  • In viaggio … le migrazioni animali
  • Il nostro corpo da scoprire
  • Il valore della diversità
  • Dimmi come mangi e ti dirò chi sei
  • Geometrie naturali
  • miniMEGA
  • In giro per il mondo … con le piante!
  • Teatro della natura (attività integrata con il Polo Museale Fiorentino)
  • L’arte della Terra (attività integrata con il Polo Museale Fiorentino)
  • La musica del mondo (attività integrata con il Polo Museale Fiorentino)
  • Dall’origine dell’Universo all’origine dell’Uomo (attività integrata con il Museo di Scienze Planetarie della Provincia di Prato e il Museo Fiorentino di Preistoria “P. Graziosi”)
  • Le basi della vita: dallo spazio alla Terra (attività integrata con il Museo di Scienze Planetarie della Provincia di Prato)
  • Viaggio nel mondo delle maschere (attività integrata con OpenLAB)
  • Gli strumenti musicali (attività integrata con OpenLAB)
  • L’energia, il sole e la vita (attività integrata con OpenLAB)
  • Ecosistemi ieri e oggi (attività integrata con OpenLAB)
  • Osservazioni astronomiche (attività integrata con l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti)

Elenco dei servizi

  • Progettazione di attività didattiche
  • Consulenze su tematiche naturalistiche e ambientali per enti, istituzioni e privati
  • Ricerche in ambito naturalistico e ambientale
  • MuseoBUS

Elenco delle risorse
 

  • Database dell’Herbarium Centrale Italicum
  • Database delle collezioni di Mineralogia
  • Materiali didattici

Orari

Antropologia e Etnologia

Orario invernale (1 ottobre – 31 maggio)
lun, mar, gio, ven 9-13
sab e dom 10-17

Orario estivo (1 giugno – 30 settembre)
lunedì, martedì, giovedì, venerdì 10 - 13
sabato e domenica 10 - 18

Geologia e Paleontologia

Orario invernale (1 ottobre – 31 maggio)
lun, mar, gio, ven 9-13
sab e dom 10-17

Orario estivo (1 giugno – 30 settembre)
lunedì, martedì, giovedì, venerdì 10 - 13
sabato e domenica 10 - 18

Mineralogia e Litologia

Orario invernale (1 ottobre – 31 maggio)
lun, mar, gio, ven 9-13
sab e dom 10-17

Orario estivo (1 giugno – 30 settembre)
lunedì, martedì, giovedì, venerdì 10 - 13
sabato e domenica 10 – 18

Orto Botanico

Orario invernale (16 ottobre – 31 marzo)
sab, dom e lun 10-17
Orario estivo (1 aprile – 15 ottobre)
tutti i giorni 10-19

Zoologia “La Specola“
Mostra “Cristalli”, Torino, Salone degli Scheletri

Orario invernale (1 ottobre – 31 maggio)
mar, mer, gio, ven, sab, dom  9,30 - 16,30
Orario estivo (1 giugno – 30 settembre)
mar, mer, gio, ven, sab, dom 10,30 - 17,30

Contatti

Antropologia e Etnologia: Monica Zavattaro (monica.zavattaro@unifi.it)
Biomedica: Chiara Sali (chiara.sali@unifi.it)
Botanica: Chiara Nepi (chiara.nepi@unifi.it)
Geologia e Paleontologia: Elisabetta Cioppi (elisabetta.cioppi@unifi.it)
Mineralogia e Litologia: Luisa Poggi (luisa.poggi@unifi.it)
Orto Botanico: Luciano Di Fazio (luciano.difazio@unifi.it)
Zoologia: Luca Bartolozzi (luca.bartolozzi@unifi.it)