Musei Universitari Unimore

Museo di Fisica - Università di Roma "La Sapienza"

STORIA

Nel 1857, il Nuovo Museo di Fisica della Sapienza venne sistemato negli ampi locali dell'ultimo piano del palazzo della Sapienza per volere di Pio IX. Il Museo, diretto da Volpicelli coadiuvato dal macchinista Giacomo Luswergh, disponeva di vasti spazi e  di un anfiteatro per le pubbliche dimostrazioni.
Divenuta Roma capitale di Italia, nel contesto della nuova politica scientifica inaugurata dal governo nazionale, e in particolare da Quintino Sella, nel 1872 venne chiamato a ricoprire la cattedra di Fisica sperimentale della Sapienza e a dirigere il Regio Istituto Fisico, Pietro Blaserna. L'Istituto si trasferì nel 1880 nel nuovo edificio di via Panisperna, progettato e curato  da Blaserna in tutti i dettagli, con una scelta degli spazi destinati alla didattica, alla ricerca e ai servizi, all'avanguardia in Italia.
Inizia di qui una fase del tutto nuova per il Museo di Fisica. Nel 1881 il Gabinetto Fisico-matematico venne sistemato in alcuni locali della palazzina di via Panisperna e per l'occasione fu effettuato un  importante acquisto di strumenti. E ancora, con l'istituzione dell'Ufficio Centrale del Corista Uniforme nel 1887, venne ulteriormente arricchita la dotazione di strumenti di acustica, conservata nell'attuale Museo. Cominciò ad espandersi in modo consistente la strumentazione legata ai settori di ricerca dominanti in quegli anni nell'Istituto, in particolare  meteorologia,  magnetismo terrestre, cristallografia ottica. E man mano che, in conseguenza di importanti scoperte, cambiavano gli indirizzi di ricerca, vennero acquisite  nuove apparecchiature dedicate allo studio dei raggi X, della radiazione UV, della radioattività.
Dopo il trasferimento dell'Istituto alla Città Universitaria nel 1937, la strumentazione non impiegata nella ricerca fu alloggiata in alcune stanze del piano seminterrato, non senza perdite gravi dovute alla eliminazione di materiali per esigenze di spazio e alla "cannibalizzazione" di parti di strumenti, particolarmente negli anni di guerra, in un periodo in cui la povertà di mezzi non poteva certo alimentare la sensibilità verso i 'beni culturali scientifici'.
Nel 1978, in occasione del settantesimo compleanno di Edoardo Amaldi, ciò che di quella strumentazione si era salvato, per iniziativa di Renato Cialdea fu recuperato ed esposto in due sale del nuovo edificio del Dipartimento di Fisica che costituisce l'attuale sede del museo. Della strumentazione esistente presso il Teatro Fisico o l'antico Gabinetto di Fisica della Sapienza ben poco è rimasto.
Tra gli strumenti più antichi oggi conservati presso il Museo di Fisica figurano, tra gli altri, un orologio a pendolo, una macchina di Atwood, una bilancia idrostatica,  alcune macchine elettrostatiche, databili tra la fine del Settecento e i primi anni dell'Ottocento. La maggior parte degli strumenti esposti, con una consistenza di circa 600 esemplari, risale invece al periodo compreso tra il 1870 e i primi decenni del Novecento. Di particolare interesse è la collezione della strumentazione originale utilizzata da Enrico Fermi e collaboratori per le ricerche di fisica nucleare che valsero a Fermi il premio Nobel per la fisica nel 1938.
Oltre agli strumenti, sono conservati nel Museo i cataloghi e i registri delle fatture e bilancio, che vanno dal 1872 a oltre il 1940.

Elenco dei servizi

 Visite guidate, negli orari di apertura

Elenco delle risorse

Sito web: http://www.phys.uniroma1.it/DipWeb/museo/home.htm

Orari di apertura:

Variabili di anno in anno, in funzione delle disponibilità dei due studenti che assicurano l’apertura delle due sale del museo e l’assistenza alle visite, grazie alle borse di collaborazione istituite dal dipartimento. L’orario per il 2014 sarà definito al momento di assegnazione delle dette borse, nel mese di febbraio. L’orario di apertura è comunque ridotto a cinque o sei ore a settimana, da febbraio a ottobre, con una interruzione nelle vacanze estive 

Contatti

Prof. Giovanni Battimelli
tel. 0649913490
e-mail giovanni.battimelli@roma1.infn.it