Musei Universitari Unimore

Musei Anatomici

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I Musei Anatomici dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia sono un'istituzione costituita da più musei realizzati a partire dalla seconda metà del Settecento, in particolare dopo la riforma universitaria promossa dal Duca Francesco III d'Este nel 1772, che nella prima metà dell'Ottocento hanno ricevuto un assetto definitivo ancora oggi osservabile negli allestimenti storici. L'edificio dei Musei Anatomici si trova all'interno dell'isolato di Sant'Agostino nel centro storico di Modena ed è in contiguità con il Grande Spedale degli Infermi  voluto dal Duca Francesco III e costruito tra il 1753 ed il 1758.

Attualmente il Museo di Anatomia ed il Teatro Anatomico sono chiusi per ristrutturazione e restauro del comparto di via Berengario, Modena.

 

COLLEZIONI

MUSEO OSTETRICO (SETTECENTESCO)
Dopo la riforma dell'Università promossa dal duca Francesco III d'Este tra il 1772 e il 1773, l'interesse per lo studio e l'insegnamento dell'anatomia si svilupparon grazie ad Antonio Scarpa che fece realizzare, in contiguità con il "Grande Spedale", un Teatro Anatomico inaugirato nel 1775 e, in una sala annessa, la "Scuola dell'Arte Ostetricia" La collezione ostetrica ebbe un significativo incremento dei preparati anatomici subito dopo la Restaurazione, nel 1815. Per valorizzare i preparati di ostetricia, nel 1872,  fu costituito un Museo Ostetrico. Nel corso degli anni e con il susseguirsi dei vari docenti di ostetricia il Museo Ostetrico subirà risistemazioni e trasferimenti. Nel 1911 il Museo di Ostetricia è ricordato ancora presso la Clinica Ostetrica ubicata  in un edificio contiguo all'Ospedale Sant'Agostino. Nel 1963, il  trasferimento della Clinica Ostetrica e Ginecologica di Modena dai vecchi locali di via Berengario presso il nuovo Policlinico in via del Pozzo, comportò il ritrovamento di alcune delle terrecotte ostetriche che versavano in un pessimo stato di conservazione e che richiesero un intervento di restauro terminato nel 1992.
La Collezione dei Modelli Ostetrici Settecenteschi presenta una serie di modelli in “creta cotta” rappresentanti lo spaccato del bacino femminile, con le diverse fasi della gravidanza e del parto, eseguiti a Bologna da Giovan Battista Manfredini fra il 1773 e il 1776, probabilmente su ordinazione di Francesco Febbrari. Attualmente la collezione di terrecotte ostetriche realizzata dal Manfredini è esposta in una sala adiacente il Museo Anatomico, in attesa di una sistemazione che consenta di restituire un'adeguata identità al Museo Ostetrico.

 

MUSEO ANATOMICO (OTTOCENTESCO)

Dopo la Restaurazione  , tra il 1817 e il 1818, fu allestito il Museo Anatomico in una sala del piano costruito al di sopra del Teatro alla quale si aggiunsero, tra il 1839 e il 1853, altre tre sale e venne innaugurato nel 1854 sotto la direzione di Paolo Gaddi. 
Nel 1977 è stata effettuata una risistemazione dei reperti, che vennero dislocati nelle ottocentesche vetrine disposte lungo le pareti delle sale e nelle bacheche centrali secondo il criterio dell’anatomia descrittiva, ossia per apparati. Negli anni il patrimonio museale aumentò notevolmente per merito soprattutto di due anatomici, Paolo Gaddi (direttore dal 1840 al 1871) e Giuseppe Sperino (direttore dal 1898 al 1926). Dopo il 1926 pochi furono i pezzi aggiunti. I preparati sono per lo più reperti di anatomia umana normale, essiccati, mummificati o fissati in formalina, ma sono presenti anche modelli anatomici in gesso e in cera, molti dei quali eseguiti dal ceroplasta modenese Remigio Lei assunto come modellatore del Museo nel 1858.
Accedendo al Museo,articolato in quattro sale che esibiscono raccolte di straordinario interesse per la storia della didattica e delle discipline anatomiche, il visitatore si ritrova nella sala dei preparati osteologici, e, proseguendo, entra nella sala dei preparati artro-miologici (ossa con relativa componente muscolare), a cui segue quella contenente preparati relativi agli apparati digerente, respiratorio, circolatorio, escretore e riproduttore. L'ultima sala mostra preparati relativi agli organi di senso, alla neurologia. all'embriologia ed alla teratologia (anomalie congenite gravi, definibili come mostruosità).

 

MUSEO ETNOGRAFICO ANTROPOLOGICO
Negli anni successivialla riapertura del Museo Anatomico Paolo Gaddi sidedicò alla costituzione di una raccolta etnografica e grazie all'attività dello scultore Remigio Lei, incrementò le preparazioni anatomiche in cera. Gaddi aveva anche raccolto "le carte geografiche più recenti e accurate di tutte le parti del mondo" poichè era "necessario che pei frequenti riscontri dei luoghi abitati dai popoli delle diverse razze si avessero sott'occhio  carte geografiche" e per dare un "ordinamento scientifico" a "tanta suppellettile" nel 1865 aveva fatto costruire  una sala annessa al Museo Anatomico nella quale "gli scaffali a cristalli...in appositi compartimenti dovevano accogliere i crani coi rispettivi cartelli di classificazione" (Gaddi, 1870). 
Nel 1866 il Museo Etnografico-Antropologico fu aperto al pubblico.

 

  MUSEO COLONIALE POI DI MEDICINA TROPICALE  (NOVECENTESCO)
A Modena viene  Istituito un Museo Coloniale annesso all'Istituto di Patologia Coloniale  ad opera di Giuseppe Franchini (1879-1938) che nel 1930 si trasferisce nell'Università di Modena dalla vicina Bologna. Il museo comprendeva reperti di interesse parassitologico, una collezione di calchi, una collezione di piante medicinali e di medicinali utilizzati per la cura delle malattie tropicali.  Dopo la morte di Franchini   nel 1938, il Museo viene trasferito  presso la seicentesca Villa Pentetorri , nel 1940, voluta da Francesco I d'Este. In tale Villa oltre al Museo avevano trovato opportuna sistemazione i laboratori, l'ambulatorio, la biblioteca, l'aula per le conferenze , gli uffici. Le collezioni del Museo erano raggruppabili in tre sezioni: medicina indigena, patologia tropicale, zoologia. Nel 1943 l'Istituto per le Malattie Tropicali e Subtropicali insieme con le collezioni del Museo, dovette subire un ulteriore trasferimento nell'ottocentesco  edificio del Foro Boario. Le collezioni furono trasferite nel 1963 nel nuovo Policlinico costruito in Via del Pozzo fino agli inizi degli anni Novanta. Dopo un ulteriore trasferimento ad una sala contigua a quelle del Museo Anatomico, attualmente la collezione è esposta nella Sala Scarpa del Museo di Zoologia e Anatomia Comparata in via Università 4, si presenta nell’originale suddivisione in tre sezioni: Etnologica e di Medicina Indigena, Patologia Tropicale e Zoologia e consta di un insieme di oggetti museali di interesse pasassitologico, zoologico, etnologico e medico 

 

ELENCO DELLE ATTIVITA' DIDATTICHE E SCIENTIFICHE 

I Musei Anatomici propongono numerosi percorsi didattici rivolti alle scuole elementari, medie e superiori. Al fine di partecipare ai percorsi proposti, le scuole di Modena interessate devono prenotare la visita (utilizzando la password loro fornita) tramite l'apposita webpage del Comune di Modena. Il Comune di Modena fornisce inoltre le informazioi relative ai singoli percorsi oltre che la loro descrizione. Per le scuole della Provincia e fuori Provincia chiamare il numero telefonico di seguito riportato.

 

ELENCO DEI SERVIZI

Sito web

Visite guidate

Laboratori didattici

 

ORARI

Attualmente il Museo di Anatomia ed il Teatro Anatomico sono chiusi per ristrutturazione e restauro del comparto di via Berengario.

Tutti i percorsi didattici sono svolti nel Laboratorio didattico sito nella sede centrale dell'Università di Modena e Reggio Emilia in via Università 4 terzo piano, adiacente al Museo di Zoologia e Anatomia Comparata.

 

CONTATTI

Tel: 059-2057131

Email: musei.anatomici@unimore.it

 

PERCORSI EDUCATIVI:

Proposte di attività e percorsi didattici diversificate in base alle classi di appartenenza degli studenti  (www.museianatomici.it): 

Alla scoperta del DNA

Si vuol far acquisire una conoscenza basilare sulla struttura e funzione della molecola di DNA, sulle impronte genetiche e sul loro utilizzo. Ciascun allievo potrà cimentarsi attivamente nell’eseguire un protocollo di estrazione di DNA.

Viaggio nella cellula

Con l'attiva partecipazione degli studenti alla realizzazione dei preparati istologici in laboratorio e con l'osservazione al microscopio ottico impareremo a conoscere la cellula, unità fondamentale di tutti gli esseri viventi.

Conoscere gli animali e l’uomo

Verranno messe a confronto le principali caratteristiche dei Vertebrati che, volendo, potranno essere rapportate all'uomo. A discrezione dell'insegnante, il percorso può essere incentrato anche esclusivamente sul corpo umano.

Animaletti che vivono nel suolo

Scopriremo in modo semplice ed accattivante l'estrema variabilità e complessità di condizioni ambientali del suolo che consentono di ospitare un elevatissimo numero di organismi viventi.

Le storie di Mimo il camaleonte astuto

Con un approccio didattico/ludico si affronterà l’argomento del mimetismo: l'arte del nascondersi molto diffusa nel mondo dei viventi.